Dei Sacerdoti del Santuario….

In Memoria di Mons. Sebastiano Dho, Vescovo Emerito di Alba, già Vescovo di Saluzzo dal 1986 al 1993

Sulla porta di ingresso della tomba dei vescovi nella cattedrale di Saluzzo c’è la scritta “Mementote preaepositorum vestrorum”, ossia “Ricordatevi dei vostri Pastori”. Noi ricordiamo con venerazione mons. Sebastiano Dho che fu eletto come nostro vescovo nel 1986, successore di Mons. Fustella. Prima del suo ingresso e consacrazione volle partecipare, come “vescovo eletto” alla riunione estiva dei sacerdoti al Santuario di Crissolo. Incontrò poi più volte tanti sacerdoti, don Luigi lo definì il Pastore delle nostre anime. Il 24 agosto 1986 fece l’ingresso e ricevette la consacrazione episcopale. Come vescovo ci fece conoscere e amare il Concilio Vaticano II. Con la sua macchina visitò i parroci e le loro parrocchie. Potenziò gli incontri di aggiornamento del giovedì per i sacerdoti. Curò le fraternità dei sacerdoti. Ebbe modo di conoscere le comunità durante la sua visita pastorale. Ruscì a realizzare un suo sogno di poter salire in vetta al Monviso: don Luigi e alcuni sacerdoti lo accompagnarono. Rimase con noi fino a settembre 1993 quando venne trasferito alla diocesi di Alba, ove rimase fino al raggiungimento dei 75 anni, ossia nel 2005. Si ritirò nella sua diocesi di Mondovì partecipando alle celebrazioni. Mons. Dho fu un vescovo Conciliare che contribuì a far conoscere e mettere in atto le norme liturgiche per una liturgia viva e partecipata. Ora mons. Dho riposa nella tomba dei vescovi nella Cattedrale di Alba ove vennero officiati i solenni funerali con la partecipazione di una rappresentanza di nostri sacerdoti con mons. Bodo. A ricordo della sua attività in diocesi e della volontà di trasferire la sede vescovile dallo storico Palazzo Vescovile di via Maghelona in un edificio più funzionale con più possibilità di accedervi in Corso Piemonte, mons Bodo ha deciso di intitolare l’attuale sede della Curia e del Vescovado in “Palazzo mons. Dho” ,il 7 ottobre 2021.

Don Domenico Chiaffredo Raso ; “il poeta di S.Chiaffredo”

Il 6 ottobre 2020 la diocesi di Saluzzo ha dato l’addio al decano della sua chiesa , Don Raso aveva 99 anni.
era stato parroco a Brondello e a Paesana, poi cappellano della casa di riposo di Revello. Scriveva poesie in piemontese e sonetti

La diocesi di Saluzzo perde il suo decano. È morto nella notte, a 99 anni, don Domenico Raso, il più anziano sacerdote della diocesi. Era ospite della casa di riposo San Chiaffredo di Revello. Don Raso era originario di Ostana, ma la famiglia si trasferì a Revello alcuni anni dopo la sua nascita. Divenne sacerdote appena conclusa la guerra, nel maggio del 1945 e qualche anno dopo fu assegnato alla parrocchia di Brondello. Alla fine degli Anni ‘50 divenne parroco a Santa Margherita di Paesana, dove restò 32 anni. L’ultimo incarico, nel 1992, a Revello, cappellano per la casa di riposo. Amante della letteratura, insegnò in Seminario nel primo dopoguerra, e fu collaboratore per il settimanale diocesano locale. Don Raso era inoltre conosciuto per le sue poesie in piemontese e per i sonetti scritti per i massari di santuari e cappelle. (Articolo della Stampa)

Don Raso, come molti lo chiamavano, era un sacerdote buono e di cultura, legato anche per il suo nome al Santuario di San Chiaffredo che ancora oggi porta nelle sue celebrazioni un bel ricordo di Lui.
Il Canto di Lode dedicato a San Chiaffredo, che solitamente viene cantato alla fine delle celebrazioni al Santuario era stato scritto proprio da don Raso. A lui piaceva dare voce alla preghiera popolare e lo faceva con delicatezza e con le sfumature di uno sguardo di fede. Molti sono i canti che lui, utilizzando melodie conosciute, scriveva dedicandoli alla Madonna o a San Chiaffredo. Molti sono i sonetti composti in occasioni particolari scritti in italiano ed alcuni anche in piemontese, che risaltavano il suo legame alla terra in cui viveva.
Nel suo ricordo voglio riportarne uno forse poco conosciuto, ma riportato su un vecchio bollettino del Santuario del 1976 scritto dopo il restauro del Santuario dopo l’abbondante nevicata che ne aveva fatto crollare il tetto.

O pellegrini, San Chiaffredo invita
a salire di nuovo alla sua chiesa.
E’ stata dalla neve molto offesa,
ma la riparazione è ormai finita.

Molto lavoro ed una spesa enorme
hanno permesso di riaprirla al culto.
Rinasce adesso. Ha avuto danno e insulto,
ma ora è bella, nelle antiche forme.

Il Santuario, riaperto, in faccia al Viso,
si affida al nostro affetto, o pellegrini;
abbraccia quelli che gli son vicini,
che le vicende gravi han condiviso.

Venite sù, a portarvi una preghiera!
Venite a liberarvi dal peccato!
Venite! Qui l’Agnello Immacolato
si fa cibo e Parola e Pace Vera.

Mentre altrove c’è caldo o c’è il rumore
o c’è la tentazione e c’è la malizia,
qui c’è il silenzio dei monti per delizia
e, come dono, la Grazia del Signore.

Venite! E’ San Chiaffredo che vi invita,
lui che ha versato il Sangue per Gesù.
E’ bello rimaner con lui quassù:
ristora il corpo e all’anima da vita.

Domenico Raso

Don Luigi per 50 anni; “Papa del Monviso”

Questi video sono forniti da Davide Giordano che ringraziamo per la disponibilità e cortesia.
Vi invitiamo a guardare il suo canale Youtube, vi troverete molti video su Crissolo e sul suo territorio